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Mi propongo di far conoscere realtà che non piacciono, sono scomode e infastidiscono per la loro crudezza.Vorrei che ognuno di noi si interessasse agli altri anche se distanti.

martedì 24 maggio 2016

Le Stragi di Beni. *Per la crudezza delle immagini la visione è consigliata ad un pubblico adulto

La prima volta che ho visitato l'RDC (Repubblica Democratica del Congo), non mi sarei mai aspettata quello che davvero poi mi trovata a vivere. A Kinshasa la criminalità è dilagante e nel resto del paese si trovano zone di rivolta specialmente nella parte est del paese. Anche al di fuori del Kivu dove è in corso la cosiddetta "guerra del Coltan", secondo conflitto più sanguinoso dopo la Seconda  Guerra Mondiale che ha provocato all'incirca 6 milioni di morti (nessuno sa effettivamente quante persone siano morte nel conflitto, in quanto spesso i cadaveri vengono sepolti in fosse comuni), si trovano bande di ribelli che assaltano e uccidono persone lungo la strada, questo avviene finanche al distretto di Kisangani.
La terza volta in RDC, invece visitai le zone di guerra più pericolose nel Nord Kivu. Le bande di ribelli sono molte, ma in questi giorni c'è stata una recrudescenza di attacchi dalle parti di Beni e zone limitrofe (fino a 40 km dalla città) da parte di un gruppo di ribelli ugandesi, che da aprile hanno iniziato una strage quasi sistematica della popolazione. Come tutti i gruppi ribelli ci sono momenti di relativa quiete alternati da periodi di massacri. Tutti giorni vengono uccise intorno alle 20 persone e nemmeno i soldati dell'ONU vengono risparmiati. L'amico che mi ha concesso l'intervista mi ha chiesto di non citare il suo nome o di cambiarlo, ne di parlare del luogo in cui vive. L'altro ragazzo congolese che lavora a Beni e mi ha fornito le immagini scattate col suo cellulare mi ha chiesto altrettanto.
Le immagini sono estremamente crude ed è consigliata la visione ad un pubblico adulto. Le foto (non di alta qualità) risalgono a una strage compiuta 20 giorni fa, ma rappresentano ciò che in quella zona avviene ogni giorno e che io stessa mi son trovata a vedere.
Ma procediamo con l'intervista..
Ieri mi dicevi che ci sono stati 22 morti a Beni (Kivu) e una relativa manifestazione a Kinshasa, Potresti parlarmene meglio?
Beni's Massacre
Dal 2014 a oggi nella regione di Beni e Lubero  si contano almeno 1000 persone uccise in un modo brutale con machete e varie armi bianche e ancora non si  sa chi sia il responsabile, ma tutti dicono che siano i ribelli di ADF/Nalu (Allied Democratic Forces, Nalu è la regione ugandese di provenienza del gruppo). Le ADF/Nalu, sono un gruppo Ugandese che opera in Nord Kivu. 
Come mai i ribelli sono Ugandesi?
Loro sono stati scacciati da Museveni (presidente ugandese) e sono fuggiti in Congo dal 1995, sono un gruppo musulmano e fanno un 'esportazione illegale d'oro, coltan e legno ed è per questo che uccidono le persone. Cercano di far paura alla popolazione in modo che se ne vadano lasciandogli il territori. Anche loro vogliono avere uno spazio, in quanto non possono tornare in Uganda.
C'è qualche connessione con la politica secondo te?
Materialmente non ci sono prove, ma guardando la situazione una persona si domanda perché l'esercito congolese non intervenga. Ci viene spontaneo pensare che esista una complicità, inoltre la MONUSCO (Mission de l'Organisation de Nations Unies pour la Stabilisation de la Republique Democratique du Congo, ovvero la missione ONU in RDC) ha chiesto una collaborazione al governo congolese per combattere i ribelli dell' ADF/Nalu, ma loro non hanno accettato, con la scusa che il loro esercito può rendere Beni una zona sicura senza aiuti. Per questo si pensa che ci sia una collusione tra governo, esercito e ribelli, in quanto l'esercito non interviene, come ti ho detto prima: il governo usa questa scusa della guerra per non organizzare le elezioni e il motivo è anche economico, in quanto c'è di mezzo l' esportazione di minerali in questa zona. 
Ma cosa ci guadagna il governo congolese dalle esportazioni illegali?
Non tutto il governa ma solo alcuni dei suoi esponenti. Si dice che Kabila (attuale presidente congolese) sia colluso con il governo ugandese per l'esportazione mineraria. Considera che le armi dell' ADF/Nalu sono fornite dall'Uganda. Ovviamente questo è quello che tutti sanno, ma non ho prove materiali. Quello che stupisce molto e l'inazione della MONUSCO , perché hanno armi, esercito e tutti i mezzi per proteggere la popolazione, ma non lo fanno. Secondo la percezione della popolazione la MONUSCO ha perso credito, in quanto sarebbero lì a proteggere le persone  ma non lo fanno.
Inoltre sono stati visti alti ufficiali dell'esercito congolese nelle zone dove opera l'ADF/Nalu, che obbedivano direttamente a Kabila, quindi c'è addirittura il sospetto che i massacri siano ordinati da Kinshasa. Molte persone che compiono le stragi hann l'uniforme dell'esercito congolese (cosa che ho personalmente visto quando sono stata in Kivu).
Quindi pensi che sia collusa anche la MONUSCO? Durante il mio ultimo viaggio sono riuscita a recuperare un documento con nomi e cognomi di generali congolesi "rossi"( per generale "rosso" si intende una persona che ha violato diritti umani per i protocolli ONU) che ora collaborano con la MONUSCO.
Vedi il fatto è che  per esempio il 3 maggio 2016, 19 persone sono state uccise a 300 metri alle basi dell' esercito congolese e MONUSCO a Beni, ed è naturale chiedersi come questo sia possibile?
Alcune persone sopravvissute  a una delle stragi hanno raccontato di aver avvisato la MONUSCO della presenza di ribelli nella giungla e la MONUSCO non ha mosso un dito. 
Vedi la MONUSCO ha bisogno di restare in Congo e di prolungare la guerra, in quanto è sia coinvolta sia nel traffico di minerali che di armi, questo almeno secondo "L'Organizzazione dei Diritti Umani" (NGO congolese)..
Ieri parlavamo di come è adesso il Congo sotto elezioni e tu mi hai detto che probabilmente non si terranno più nel dicembre 2016. C'è molta repressione verso gli oppositori? La stampa è libera?

Beni's Massacre
No! Diciamo che adesso la situazioni è un pò "tesa" . Joseph Kabila è alla fine del suo secondo mandato e secondo la Costituzione congolese lui non può più ripresentarsi alle elezioni. Ma ogni volta che qualche membro dell'opposizione o membri di altre organizzazioni lo dicono, questi vengono sistematicamente arrestati e imprigionati. Ora non ha ancora cambiato la Costituzione, ma tenta con tutti i mezzi di cambiarla a suo vantaggio. I partiti di opposizione ovviamente non lo accettano, quindi fino ad adesso Kabila non è ancora riuscito nel suo intento, ma ogni cinque anni, quando ci devono essere le elezioni e sistematicamente il governo dichiara di non avere soldi per poter indire le elezioni. Kabila ora ha aperto un dialogo con l'opposizione per discutere su come prolungare il suo mandato per altri 2/3 anni anche se la cosa non è ben chiara, in quanto per il momento  questo dialogo non è ancora iniziato. I partiti di opposizione non vogliono partecipare in quanto, la Costituzione è chiara ed è altrettanto chiaro che l'intento della manovra di Kabila: ha bisogno del tempo necessario per poter fare un censimento della popolazione e potere inserire i nuovi maggiorenni per poter poi brogliare alle elezioni inserendo i loro nomi tra i votanti. La Commissione Elettorale sostiene che ci vorranno 17 mesi per poter svolgere questo censimento. 
Per quanto riguarda la stampa, Kabila non accetta che vengano espresse opinioni o critiche contro di lui, quindi non si può certo dire che la stampa sia libera. Per esempio le televisioni e le radio private vengono chiuse ogni giorno. Mi ricordo che un mese fa ho scoperto che hanno sospeso la stampa di alcuni giornali. I giornalisti indipendenti sono naturalmente arrestati e incarcerati. Considera che la nostra radio nazionale la RNTC (Radio Nationale et Television Congolaise), che è come qui la RAI, non può trasmettere programmi in cui si cita l'opposizione, bensì soltanto quelli favorevoli al governo: ti rendi conto quanto i media siano al servizio del potere e di Kabila?
Infatti ieri mi dicevi che volevi tornare nel distretto di Kisangani per settembre, ma non ne sei sicuro, per paura di non poter più tornare.
Vedendo la situazione attuale c'è il rischio che la situazione peggiori ulteriormente fino a una rivolta popolare. Ho paura che avvenga la stessa cosa che è successa nel 2014 in Burkina Faso contro il presidente Blaise Compaorè, quando questo ha tentato di cambiare la legge elettorale in suo favore, proprio durante la riunione del parlamento volta alla modifica di tale legge e la popolazione ha invaso la Sede del Parlamento facendo interrompendo la seduta parlamentare. Sai il Burkina Faso è un piccolo paese e infatti la rivolta ha funzionato, in quanto Compaorè è scappato e si sono finalmente indette libere elezioni. Ma sai...in Congo la situazione è diversa, il nostro paese è molto più vasto, e poi siamo usciti da una guerra civile (seconda guerra civile del Congo detta anche Guerra Mondiale Africana durata dal 1998 al 2003) e temo che una rivolta in Congo potrebbe facilmente sfociare nuovamente in un'altra guerra civile.
Beni's Massacre
Comunque tornando alla tua domanda volevo farti una precisazione, io personalmente non ho paura della guerra civile e nemmeno di tornare a casa mia, la mia preoccupazione è un'altra: ovvero la situazione delle strade, in quanto se potessi prendere un'aereo diretto per Kisangani non avrei alcun problema. Ma io arrivo con l'aero da Kampala e da lì  devo prendere un bus attraversando la regione dei ribelli, quindi rischio di non poter magari entrare o uscire, se la situazione continua a peggiorare.
Senti un'ultima domanda: prima mi hai chiesto di non mettere il tuo vero nome e il luogo in cui vivi, per quale motivo?
Ti spiego, io sono un prete e appartengo a una congregazione che vieta di esprimere opinioni politiche in questo modo e rilasciare un'intervista. Per fare questo avrei avuto bisogno di un permesso scritto del mio superiore, quindi è se vuoi una forma di discrezione mia. L'altra motivazione, se vuoi ancora più importante risiede nel fatto che se il governo scoprisse che ho espresso opinioni del genere, sarebbe molto facile per loro risalire a me e uccidermi. Insomma mi creerebbe un pò di problemi.
Secondo te questa situazione prima o poi finirà?
Si, finirà perché la popolazione è determinata a far rispettare la Costituzione, anche perché nella percezione della gente la proroga delle elezioni significa fare un passo indietro. Diciamo che le masse popolari non lo sostengono più, in quanto non  ha realizzato le promesse elettorali da 10 anni a questa parte. Per esempio i gruppi ribelli che continuano a fare stragi, le scuole che non vengono costruite, le strade  non sono sicure, l'esercito è poco organizzato e non riceve uno stipendio adeguato (42$ al mese), c'è moltissima disoccupazione e potrei andare avanti quanto vuoi.
Ti ringrazio per l'intervista.
Figurati, nessun problema.

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